Montanariello (Pd): “Scuola: da Donazzan, colpi di mano frettolosi e senza confronto”

08 gennaio 2024

 

(Arv) Venezia 8 gen. 2024 - “Dagli accorpamenti degli istituti alla modifica dei percorsi professionali, quello messo in atto dall'assessore Donazzan è vero un colpo di mano inferto al mondo della scuola. Il tutto in maniera affrettata e senza alcun confronto. Col risultato di provocare solo caos e non un cambiamento positivo per gli studenti e per chi opera in questo ambito di cruciale importanza”. Il commento è del consigliere regionale del Partito Democratico Jonatan Montanariello, presente oggi a una conferenza stampa sul tema convocata dalla FLC Cgil Veneto.

“Già il quadro è deficitario - prosegue il consigliere - se si pensa al rinnovo al ribasso dei contratti nazionali e all'alto numero di precari. In più, l'assessore decide di agire d'imperio e contrariamente alla tanto sbandierata autonomia, accettando i tagli del Governo Meloni e procedendo con un'operazione di dimensionamento con 32 accorpamenti che hanno generato nella gran parte dei casi smarrimento e disagio per famiglie e lavoratori”.

L'esponente dem, nel sottolineare “La piena condivisione con gli allarmi lanciati dalla segretaria della Cgil FLC, Marta Viotto", punta l'indice anche “Sulla riforma sul percorso per le scuole professionali, introdotta ignorando gli appelli a mantenere i giovani a scuola fino ai 18 anni e a garantire una formazione più approfondita. Questo percorso prevede la collaborazione con le imprese, ma sono molti gli aspetti incomprensibili. Tanto è vero che, sulla sperimentazione dei 4 anni, dei circa 135 istituti che dovevano esprimersi spostando al 12 gennaio la scadenza per motivi di tempo visto che la delibera è di fine dicembre, solo 2 ad oggi hanno detto sì. Senza dimenticare il nodo dei due anni di aggiunta per gli ITS Academy per chi vuole intraprendere il percorso universitario: come saranno strutturati?”.

“Insomma - conclude Montanariello - tanta fretta priva di confronto è destinata a farsi deleteria. Donazzan la smetta di trattare la scuola come una sorta di terreno di proprietà personale”.